Vittorio Sgarbi si racconta

Abbiamo intervistato in esclusiva Sgarbi che ci ha parlato della particolarità del suo spettacolo

Si apre il sipario il 21 Aprile, al teatro Galleria di Legnano. Protagoniste tre eccellenze del panorama culturale italiano: Pasolini, regista e scrittore del 900, Caravaggio, artista del 500 e il nostro critico d’arte Vittorio Sgarbi che ci guiderà a conoscere quel filo sottile che li lega.

Salve professor Sgarbi, non è la sua prima volta a Legnano, il 21 Aprile porta in scena due grandi artisti. Perché Caravaggio? Perché Pasolini?

Intanto siamo ancora nel tempo del centenario di Pasolini che si è celebrato nel 2022. Iniziamo da Caravaggio, vissuto nel 500. Solo nel 1951 Roberto Longhi, grande critico d’arte, porta Caravaggio a Palazzo Reale a Milano e lo fa rifiorire. Pasolini, all’epoca allievo di Roberto Longhi, trova in quelle opere ispirazione naturale per i suoi “Ragazzi di vita”pubblicato nel 1955, il suo primo romanzo, un viaggio attraverso il mondo delle borgate, il dialetto, la vita del sottoproletariato urbano della capitale.

400 secoli tra loro, stesse lotte, stessa rivoluzione d’animo, stessa libertà di intelletto, che li porta a ritrarre i diseredati, i ragazzi di strada, raccontando attraverso la loro arte ingiustizie e barbarie moderne. Cosa accomuna il vissuto dei due?

Pasolini vive in una sorta di transfert di Caravaggio e le sue immagini, i suoi protagonisti, sono dello stesso mondo delle borgate e quindi tutto lo spettacolo indica le vite parallele, il rischio, l’azzardo, la potente intelligenza creativa e contemporaneamente la vita invece molto rischiosa che porta entrambi a morire più o meno ammazzati. Forse anche Caravaggio è morto ammazzato. Quindi tutto il percorso che io faccio è molto suggestivo perché indica l’uno come se fosse l’altro e viceversa. E’ una storia di Pasolini che passa attraverso Caravaggio e la storia dell’arte, e i riferimenti tra i personaggi di Caravaggio che sono come i personaggi dei film di Pasolini.

Due uomini, prima di tutto, che scelgono di difendere la propria libertà intellettuale fino alla fine, pagando un prezzo altissimo. Nel ritratto “il fanciullo con canestro di frutta” di Caravaggio la natura è rappresentata come morta, ma il ragazzo e il tempo sono vivi. Caravaggio nei suoi dipinti coglie l’attimo decisivo, come una fotografia della realtà che rappresenta, come diceva Cartier Bresson. Il “fanciullo con canestro di frutta”di Caravaggio diventa archetipo del “ragazzo di vita”di Pasolini, lo ritroviamo nelle fotografie di Von Gloeden, primo interprete di Caravaggio o nel volto di Ninetto Davoli nei film di Pasolini.

Quale messaggio Pasolini può ancora dare ai ragazzi di oggi?

Pasolini è uno dei primi intellettuali del 900 non soltanto legato alla storia ma che era anche omosessuale, quindi aveva in anticipo molte delle posizioni che oggi sembrano più comuni fra i giovani , e poi era un uomo coraggioso, e quindi quello che può dare è l’esempio di una grande coerenza tra le idee e la vita.
Pasolini poi è un personaggio il cui cinema e la sua opera letteraria hanno ancora attualità, benché sia morto nel 75, rispetto a molti altri che sono morti dopo di lui e sono stati dimenticati, come Alberto Moravia. È ricordato perché aveva un pensiero particolarmente avanti.

Perché venire dunque al suo spettacolo? Usciremo dal teatro con una presa di coraggio in più capaci di affrontare meglio le nostre piccole rivoluzioni quotidiane?

Intanto perché c’è Sgarbi… si può venire per ascoltare me, per Pasolini o per Caravaggio, si hanno tre buone ragioni. Poi credo che la risposta sia sì, usciremo da questo spettacolo comprendendo meglio la vita di questi due personaggi, che hanno scandalizzato il loro tempo con il loro linguaggio coraggioso e la loro pratica artistica, spesso senza essere compresi fino in fondo. Le loro rivoluzioni, la loro libertà intellettiva, possono essere un buon punto di vista.

Una piccola anticipazione, è vero che ha in programma una grande mostra su Jacovitti?

Sì, la mostra di Jacovitti sarà al Maxi a Roma, poi forse arriverà anche a Milano, ma non è stata ancora programmata.

Ringraziamo l’onorevole Vittorio Sgarbi per averci dedicato il suo tempo, e lo aspettiamo il 21 aprile al Teatro Galleria di Legnano con il suo spettacolo, che attraverserà le vite e le opere rivoluzionarie dei due maestri. Tra immagini, testi e suoni, in scena ci saranno anche le musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino.

Uno spettacolo tutto da ascoltare e da vivere che ci lascerà di sicuro affascinati.

A cura di Francesca Capri


venerdì 21 aprile 2023 ORE 21

Vittorio Sgarbi – Pasolini Caravaggio


In questo spettacolo, tutto da ascoltare e vedere, Vittorio Sgarbi ci condurrà nelle vite fin dentro le opere rivoluzionarie di Michelangelo Merisi e Pier Paolo Pasolini. Trascendendo immagini, testi e suoni, Sgarbi porterà alla luce quanto di più necessario ci è stato donato dalle rivoluzionarie attività di questi due maestri i quali, nonostante abbiano vissuto a circa quattrocento anni di distanza l’uno dall’altro, lottarono contro analoghi ostracismi, pagando il caro prezzo della vita in cambio della propria libertà intellettuale.